Credo fortemente nel servizio al cliente, in inglese customer care. Ci credo talmente tanto che quando il cliente sono io spesso avviso colui che mi vende un servizio/prodotto rispetto a quanto io sia esigente. Partendo da questo presupposto agisco come professionista ,i miei clienti sono al centro della mia attività. Ma ovviamente questo non mi tutela dal commettere errori.
Quando ho deciso di intraprendere la strada della comunicazione social, ho scelto di seguire un corso Instagram che si è poi rivelato, in parte , la chiave del mio successo.
Ma non nel senso che probabilmente stai pensando tu.
All’epoca – Luglio 2020 – eravamo reduci dal primo lockdown, avevamo trascorso a casa e davanti ai nostri dispositivi più tempo di sempre e su internet i corsi online e le rubriche di ogni settore spopolavano.
Ammetto fossi particolarmente inesperta, non avevo mai comprato un corso online e pensavo che quelle informazioni registrate, mie per sempre, fossero davvero una buona idea.
Come sempre prima di acquistare mi sono documentata e ho scelto di acquistare il prodotto che mi sembrava potesse essere il corso più performante e professionale (oltre che più costoso!) e devo dire che effettivamente per una neofita come me è stato interessante e a tratti rivelatore!
Non mi ricordo di quanti moduli fosse composto, ma ricordo esattamente che appena concluso ho iniziato a lavorare al mio profilo e subito dopo ho ricominciato ad ascoltare il corso.
E lì sono iniziati i problemi.
In realtà, il corso era efficace ed esaustivo, in teoria.
Mi sono rapidamente scontrata però con le esigenze relative alla mia identità e alla necessità di avere delle informazioni specifiche costruite sulle mie esigenze, non su quelle delle centinaia di migliaia di persone che possono aver acquistato il corso.
Associato all’acquisto del prodotto prescelto, non esisteva un gruppo Telegram o altri canali di confronto con la community, quindi una volta acquistato il corsista veniva lasciato, fatemi usare questo termine, solo.
Mi trovai spesso a mandare dei messaggi tramite Instagram, ma nel 90% delle volte non ricevevo risposta. E questo mi faceva proprio arrabbiare.
Ma la mancata risposta, non ha spento la mia necessità di trovare comunque le risposte che stavo cercando.
Le mie analisi e i miei studi si sono concentrati man mano su ogni argomento che mi interessava rendendomi sicuramente più performante e preparata rispetto a quanto avrei potuto essere se mi avessero risposto a quei messaggi.
Ho acquisito maggiore dimestichezza e consapevolezza…
Come si suol dire: di necessità virtù.
Ma soprattutto, come mai capitato in altri ambiti della mia vita, ho certamente avuto l’opportunità di decidere come non volevo che fosse la gestione dei miei clienti. Ecco infatti che le mie consulenze si basano su tre principi fondamentali:
- l’identità del cliente;
- la personalizzazione dei contenuti;
- un filo diretto con me durante e dopo la consulenza.
Credo che, anche sugli argomenti più generici, ognuno di noi abbia una sua identità da garantire soprattutto quando si parla di lavoro.
Ci possono essere degli argomenti comuni senza ombra di dubbio, ci sono anche nel visual, ma tracciano delle basi che sono veramente il 10% di un lavoro professionale.
La personalizzazione è il vero segreto affinché ogni cliente possa far emergere le sue caratteristiche, uniche e irripetibili.
Tutto questo inevitabilmente, e matematicamente, abbassa il numero di clienti raggiunti ma alza, a mio avviso, la qualità del lavoro svolto e, va detto, alza anche il valore del lavoro svolto.
Decidendo di dare una connotazione sartoriale al mio lavoro di consulenza ho dovuto inevitabilmente tenere sempre molto alto il livello della comunicazione visiva.
Voglio confessarti però che nonostante oggi io abbia una consolidata esperienza, negli ultimi mesi mi sono ritrovata a commettere un errore proprio come ho fatto agli inizi, come se la mia esperienza non mi fosse servita.
Ho deciso di estendere le mie conoscenze ad altri ambiti del social e pensa un po’ ho comprato nuovamente un corso registrato, questa volta pensando che la mia esperienza potesse essere la soluzione alle problematiche che avevo avuto prima…
E invece no, mi sono ritrovata allo stesso punto di partenza solo con un argomento diverso.
Risultato: ho dovuto investire nuovamente su una consulenza personalizzata che è senza ombra di dubbio più affine alla mia idea di formazione.
Forse il nocciolo della questione in questo caso è semplicemente uno: credo nell’unicità del mio progetto perché credo nell’unicità della mia identità e quindi essendo unica scelgo di esserlo anche per chi si prende cura della mia formazione.
Oggi ritengo che avere un cliente soddisfatto sia la grande ricchezza di un’azienda e spesso la soddisfazione del cliente passi attraverso la cura che gli dedichiamo non solo nel servizio diretto ma anche in quello indiretto (vetrine, pubblicità ecc.).
Avere l’illusione di spendere meno per guadagnare di più è appunto soltanto un’illusione!